Del resto l'avevo scritto su twitter: "lo shopping on line rovina le vite".
Le rovina perché è comodo, facile e non ti rendi conto di quanto spendi.
È un po' come le slot machine (credo) che tu stai lì e giochi e giochi e compri e compri e BAM, spendi un patrimonio.
Questa, signori, è una vera e propria piaga sociale, più del nepotismo, più dell'asocialità da social network.
Il mondo andrà in malora perché quelli del governo, un giorno, scopriranno che su ASOS ci sono le spedizioni gratuite, su Zalando il reso gratuito, su F21 delle cose talmente adorabili che non sai più che fare, perché lo sai che quegli shorts geometrici non te li metterai pure mai, ma ne hai bisogno. (Che poi quelli del governo già usino i soldi nostri per cazzi loro, vabbè!)
Insomma, fare shopping online è una figata, e io ho un problema, non so se s'era capito.
Le mie amiche si dividono tra quelle che sono state contagiate (amicabionda, amicapink se leggete CIAO!) e quelle che sostengono che lo shopping nei negozi, ai saldi, tra la folla, le ascelle pezzate, l'euforia e le code che manco al concerto di Van Halen non potrà mai essere superato.
Sarà che io vivo in un paesino
Io ci provo eh, ho provato a disintossicarmi, ho provato a lasciare il mio letto e ad andare là fuori, nel mondo reale, tra le persone che non hanno ancora scoperto la comodità di Paypal, ma non è andata poi tanto bene.
Forse anche perché per arrivare in una civiltà in cui valga la pena alzare il culo per comprare devo farmi 1 ora di autobus e 2 di treno e poi "non c'è la mia taglia" o ma perché devo spendere 48 euro per del polietilene che su ebay mi vendono a 10"?
Sarà che ho problemi io.
Sarà che per chi impara a volare tornare a camminare lottando con ragazzine isteriche per una maglia di petrolio è difficile.
E la shopping bag che pesa, e le luci al neon dei camerini che non ti fanno capire bene se sei un cesso o stai da dio, e la fila alla cassa, e le buste di cartone demmerda che si spezzano, e lo stress e NO!
Io dico basta! Anche perché poi, voglio dire, tutto sto bordello e non è che torni a casa con le Valentino o con quella bella Prada.
Petrolio per petrolio, lo compro online e vaffanculo.
E lo so che i più scettici diranno:
"Eh ma devi pagare prima!"
"Eh ma se poi non ti arriva?"
"E se poi ti va male?"
"Eh ma poi devi aspettare che ti arrivi."
Allora 1) io di ordini ne ho fatti, tanti, troppi, e mai in vita mia ho avuto (ancora) una fregatura, almeno in questo senso! Ovvio che se mi ordini su un sito in cui la pagina di pagamento sembra fatta da un 5enne e non c'ha il lucchettino di sicurezza (in alto a sinistra, dove sta l'indirizzo) e poi ti fregano i soldi non ti devi meravigliare. Ma questo disgraziato 21esimo secolo na' cosa buona c'ha dato: paypal, che è comodo, facile, sicurissimo e non devi mettere i dati di carta in giro. Usatelo, gente, usatelo!
2) L'attesa è vero, è innegabile (soprattutto se ordini fuori dall'europa, come durata raggiungiamo anche il periodo di quaresima) ma a me non è mai pesata tantissimo, anzi, quando sento arrivare il postino ora sono felice come se mi stesse venendo a portare l'invito del ballo a corte (sono superficiale, allora?) e quando poi lo apro torno una bambina di 5 anni a Natale.
Ovvio, gli scettici forse rimarranno scettici, ma sono sicura che se provaste anche voi, ne verreste risucchiati (che non so se è un bene o un male).
Magari, un giorno, se avrò la forza e siete interessati, potrei anche farvi una guida allo shopping online, con tutti i siti che ho provato (so' assai) come mi sono trovata ecc.
Sa di fatto comunque, che il mio problema resta ed è grave.
Perché io cm diceva la cara Carrie Bradshow, shopping
Magari un giorno mi ritroverò con millemila vestiti che non potrò più mettere perché avrò trovato anche una compagnia disposta a portarmi l'aria d'asporto e ingrasserò 25 chili.
Ma se non altro su internet le XL ci sono in abbondanza e non dovrei nemmeno sentirmi giudicata da commesse bacchettone che pensano che Dio si sia fermato ad una 40.
Nessun commento:
Posta un commento